La scoperta del caffè tra leggende, proibizioni e sospetti.
Sapevi che quella che oggi consideriamo come la “nostra immancabile tazza di caffè”, in realtà, prima di essere così amata, ha conosciuto molteplici scenari e diversi ostacoli?
La scoperta del caffè risale ai tempi antichi. La leggenda, infatti, narra che un mandriano etiope del IX secolo, di nome Kaldi, osservò che le sue capre non riuscivano più a dormire, dopo aver masticato delle bacche rosse da un cespuglio. Così decise di portare queste bacche in una comunità monastica islamica locale, dove, temendo che potessero essere opera del diavolo, vennero gettate nel fuoco. Dopo pochi minuti, i chicchi racchiusi all’interno delle bacche iniziarono a emanare un delizioso aroma. A quel punto, l’abate ordinò di spegnere il fuoco e di conservare i chicchi in acqua, per preservare la loro “divina bontà”. E fu così che venne scoperto il caffè.
Diffuso poi in tutto il mondo musulmano, il caffè sostituì il vino a causa della proibizione di bevande alcoliche dettata dalla religione islamica, prendendo il soprannome di “Vino d’Arabia”.
Nel secondo decennio del XVI secolo, a La Mecca, il governatore dell’impero Ottomano, Kha’ir Beg, ritenne il caffè peccaminoso e lo bandì affermando che fosse dannoso per la salute. La ragione di questa scelta fu, in realtà, legata al fatto che il consumo di caffè potesse essere un’occasione per generare pensieri e comportamenti oppositivi. I locali che servivano il caffè, furono quindi obbligati a chiudere, perché considerati luoghi capaci di far insorgere focolai di ribellione.
Nell’arco di pochi mesi, però, il Sultano de Il Cairo annullò questa sentenza e il caffè tornò a poter essere nuovamente consumato.
Non mancava molto all’arrivo del caffè in Europa: la prima città in cui sbarcò fu Venezia, che godeva di forti legami commerciali con l’impero turco. Inizialmente, il caffè incontrò il sospetto e il pregiudizio religioso che aveva subito in Medio Oriente e in Turchia. Infatti, questa sospetta bevanda nera fu vietata dalla chiesa: il caffè era considerato la bevanda del diavolo perché esercitava un’azione eccitante.
Quando Papa Clemente VIII decise di assaggiare la sua prima tazza di caffè fu così colpito dal sapore, che pensò che una bevanda del genere non potesse assolutamente essere opera di Satana. Decise, quindi, che il caffè dovesse essere battezzato, per diventare una bevanda cristiana a tutti gli effetti. Fu così che, con la sua benedizione, i cattolici di tutto il mondo furono finalmente liberi di bere il caffè! Questa storia rimane una delle più piacevoli leggende di storie papali tramandate fino a oggi!