Il peso della farfalla
“Uscì, un’andatura indurita accompagnava i passi, il dolore al ginocchio avvisava il cambio di stagione. Stava venendo neve, quella che si ferma. Il fumo del caffè si confuse con gli ultimi funghi del bosco.”
Il secondo appuntamento della nostra rubrica “Assaggi letterari”, spazio dedicato alle persone che amano leggere, magari in compagnia di buon caffè, è dedicato allo scrittore napoletano Erri De Luca e, in particolare, al suo romanzo “Il peso della farfalla”.
Come spesso accade, anche in questo libro, il caffè viene appena accennato, ma approfittiamo di questo accenno per poter inserire nella rubrica un libro tanto breve quanto ricco di densità: un romanzo da scoprire, da assaporare per godere della sua bellezza.
“Il peso della farfalla” racconta la storia di due solitudini quella del re dei camosci e quella del re dei bracconieri. Due vite parallele desinate a incrociarsi e modificarsi inesorabilmente in un confronto lungo 20 anni, portato lentamente avanti a distanza.
Ci lascia intendere, Erri De Luca, che i protagonisti stanno ormai vivendo il tramonto della loro esistenza. Entrambi ancora molto atletici e orgogliosi, ma consapevoli di stare avvicinandosi al traguardo finale.
Lo scrittore racconta la loro storia in maniera lieve, con la stessa delicatezza con cui descrive la neve che cade in montagna o il battito d’ali di quella farfalla bianca, alla quale dedica il titolo del libro.
Erri De Luca entra rispettosamente nelle solitudini dei protagonisti e ci racconta i loro vissuti con uno stile asciutto e poetico, chiaro fino dall’incipit del romanzo: “Sua madre era stata abbattuta dal cacciatore. Nelle sue narici di cucciolo si conficcò l’odore dell’uomo e della polvere da sparo.”
E’ così che, fin dalle prime righe, l’autore ci fa capire l’indissolubile legame esistente tra i personaggi: uno, che pur nella sua solitudine, è destinato a diventare il maschio dominante del branco e l’altro, che nonostante un passato tra i rivoluzionari, si è rifugiato nella muta solitudine della montagna. Un confronto gestito a distanza, nella consapevolezza dell’incontro finale, che giudicherà l’unico re della montagna.
Può sembrare una favola, questo romanzo, ma, in fondo, è una storia autentica, ricca di significato e capace di ritrarre le anime dei protagonisti in un duello infinito tra due solitari della montagna.