Padova, la città dei “tre senza”!
Ti stai chiedendo perché Padova è conosciuta come la città dei “tre senza”? Continua a leggere e scoprirai il motivo per cui viene così ironicamente chiamata, soprattutto se si pensa al caffè, che svolse un ruolo importantissimo per la città.
Padova, “il Prato senza erba”, “il Santo senza nome” e “il Caffè senza porte”.
Questi sono i “tre senza” di Padova, i tre luoghi più importanti per la città: il cosiddetto Prato senza erba si riferisce a Prato della Valle, la seconda piazza d’Europa in termini di grandezza e così comunemente chiamata perché un tempo in quest’area si trovava solo un terreno paludoso. Il Santo senza nome, invece, si riferisce a Sant’Antonio da Padova, uno dei santi più amati in tutto il mondo cattolico e comunemente chiamato semplicemente il Santo, come la stessa Basilica a lui intitolata: la Basilica del Santo.
Le radici di questo detto risalgono all’800, anno in cui a Padova venne costruito il famoso Caffè Pedrocchi, diventando da subito ritrovo preferito di artisti, intellettuali, studenti e uomini politici. In quegli anni e fino al 1916, il Caffè Pedrocchi rimase aperto giorno e notte e fu proprio per questo motivo che prese il nome di “Caffè senza porte”.
Ebbe anche un importante ruolo all’epoca del Risorgimento, in cui permetteva a studenti e professori di incontrarsi e organizzare i moti contro gli austriaci.
Il Caffè Pedrocchi negli anni fu amato dai più famosi artisti e intellettuali, perché offriva loro la possibilità di scambiarsi idee, discutere sulla vita quotidiana e di politica.
Tutti ne furono affascinati fin da subito, al punto che iniziò a essere frequentato dai più famosi intellettuali come d’Annunzio, Marinetti, Stendhal e molti altri!
Tutt’ora è frequentato da persone di classe, ma offre da sempre una sala chiamata “Sala Verde”, in cui ci si può confrontare e scambiare idee senza obbligo di consumare qualche delizia al Caffè.
In questo storico luogo, non può mancare la specialità della casa, appunto il Caffè Pedrocchi, un celebre caffè servito in tazza grande, con il suo caratteristico aroma rinfrescante, preparato con una emulsione di panna e menta fresca, ricoperta in superfice da polvere di cacao, che donano al caffè un equilibrio perfetto tra il gusto amaro dei chicchi di caffè e i sentori di menta e cacao.
Una vera scoperta per chi ama il caffè in tutte le sue varianti!
Cristina Papini, nel suo blog “Galline Padovane”, ci racconta che i “senza” di Padova sono addirittura dieci!